Autore: Tiziano

  • The Garden Van – Comunicazione di fine progetto

    Il 31 maggio si è concluso il progetto The Garden Van, avendo raggiunto tutti gli obiettivi con un mese e mezzo di anticipo rispetto alla data di conclusione fissata.

    E’ passato quasi un anno da quando abbiamo iniziato questo splendido e impegnativo percorso di rinnovamento volto

    • all’efficientamento delle pratiche lavorative in favore della riduzione dell’impatto ambientale delle attività svolte
    • al potenziamento e diversificazione dei servizi connessi all’Agricoltura Sociale in favore di persone con disabilità

    Attraverso questo progetto siamo riusciti ad

    • accrescere la quantità e qualità dei servizi di Agricoltura Sociale erogati
    • ottimizzare il rapporto fra valore della produzione e impatto ambientale attraverso l’efficientamento delle risorse infrastrutturali e naturali nonché delle pratiche lavorative

    In particolare ci siamo posti ed abbiamo raggiunto obiettivi relativi a

    • Efficientamento delle risorse idriche e delle pratiche agronomiche
    • Allestimento di un’area attrezzata presso l’orto
    • Allestimento di fioriere rialzate per utenti con difficoltà motoria presso la nostra Fattoria Sociale
    • Manutenzione delle aree verdi ove vengono svolte attività sociali dell’ente e degli ETS partner di progetto
    • Potenziamento dei servizi di accompagnamento di persone disabili ad attività terapiche e inclusive
    • Garantire l’accesso a cibo di qualità agli ospiti delle strutture semiresidenziali degli ETS partner e agli utenti della Fattoria Sociale L’Orto Magico

    Durante tutto il corso del progetto abbiamo:

    • Garantito gli spostamenti di persone con ridotta capacità motoria presso i servizi erogati da Orto Magico ed ETS partner
    • Migliorare l’accessibilità, per lavoratori (anche svantaggiati) ed utenti, ai siti verdi presso i quali sono in essere attività lavorative protette, attività sociali, terapiche ed inclusive
    • Migliorato le pratiche agronomiche e la gestione irrigua dell’orto
    • Distribuito gli ortaggi coltivati agli ospiti delle strutture semiresidenziali degli ETS partner e agli utenti della Fattoria Sociale L’Orto Magico

    Tutto ciò è stato reso possibile grazie al generoso contributo della Fondazione Prosolidar finalizzato all’acquisto delle dotazioni che ci hanno consentito di raggiungere gli obiettivi prefissati. Le azioni previste in questo progetto hanno portato a cambiamenti stabili nel nostro modo di operare e quindi non limitati alla mera durata del progetto ormai concluso.

    Il sentito ringraziamento va inoltre ai partner di progetto che ci hanno supportato durante tutto lo svolgimento dello stesso:

    • Cooperativa Sociale Le mille e una notte
    • Cooperativa Sociale Raggio di Luce
    • Segni di Integrazione
    • Consorzio Itaca
    • Consorzio Platone
  • The Garden Van – Primavera ad Orto Magico

    Benvenuta primavera e benvenute primizie!

    Grazie al contributo della Fondazione Prosolidar, abbiamo efficientato le pratiche agronomiche dell’orto biologico che conduciamo.

    Corretta gestione idrica e pratiche agronomiche sostenibili per ambiente e lavoratori.

  • The Garden Van – Nuova collaborazione col Centro Diurno Progetti di Vita

    Nell’ambito del progetto The Garden Van è nata una bellissima collaborazione col centro diurno Progetti di Vita.

    Nell’ambito della collaborazione organizziamo reciproche visite periodiche fra i beneficiari del centro diurno e la nostra fattoria sociale: in questo modo aumentiamo le opportunità di socializzazione per i beneficiari del progetto.

  • The Garden Van – I lavori procedono

    Grazie al generoso contributo della Fondazione Prosolidar stiamo rinnovando e ampliando l’impianto di irrigazione, e contenendo le erbe infestanti in maniera sostenibile. …e anche faticando meno.

    In questo modo la produzione dei nostri ortaggi da Agricoltura Sociale divine sempre più sostenibile per ambiente, impresa e lavoratori.

  • Progetto Trasformer – Trasformazione Ecologica Resiliente

    Dopo qualche anno di attività ci siamo presi un po’ di tempo per raccontarci, e farci raccontare.

    Il ringraziamento va alla Cooperativa Sociale Le mille e una notte che attraverso il Progetto Trasformer ha reso possibile la realizzazione di questi due mini documentari in cui abbiamo raccontato la nostra esperienza attraverso delle persone che ogni giorno animano la nostra comunità.

  • AS.IN.O. – dicono di noi…: LAZIO SETTE

    Di seguito la narrazione che l’inserto periodico di Avvenire Lazio Sette, ha fatto della nostra realtà e del progetto AS.IN.O.

  • Partecipazione e autodeterminazione alimentare

    In armonia con quanto realizzato attraverso il settore sociale della cooperativa, la stessa attività agricola è strutturata in maniera tale da favorire la co – partecipazione delle persone a quanto svolto.

    Partecipare le filiere di produzione è una delle risposte che, assieme ai Gruppi di Acquisito Solidale e ad alcune delle mense popolari del territorio romano, stiamo dando per combattere l’alienazione dai processi produttivi alimentari e dai meccanismi di produzione e distribuzione praticati dalla G.D.O. e dalle multinazionali del cibo.

    Rendere la nostra filiera partecipata, offrendo la possibilità di partecipare il processo di produzione del cibo, è la strategia che utilizziamo per garantire non soltanto l’accesso ad un cibo sano e prodotto attraverso processi condivisi, ma anche e soprattutto un’alternativa che consenta ai partecipanti di valorizzare il proprio tempo libero, sempre più spesso gestito altrimenti come un tempo vuoto, da riempire unicamente attraverso il futile consumo.

    Impiegare invece il tempo libero nella costruzione di relazioni sociali, in maniera svincolata dalle logiche commerciali e di consumo, destinandolo ad attività di auto-produzione, sovvertendo le logiche di produzione capitalistiche legate alla massimizzazione dei profitti e valorizzando invece la dimensione sociale dell’auto-produzione, è un modo per iniziare a riappropriarsi delle proprie necessità e delle risposte a queste.

    Partecipare una filiera, possibilmente auto-producendo ciò di cui si necessita, significa muovere una critica forte ai meccanismi di induzione del bisogno, e di delega nel soddisfacimento dello stesso, cui le multinazionali stanno tentando di abituarci.

    Dietro l’opulenza dei prodotti messi in vetrina nei banchi dei supermercati e nelle esposizioni pornografiche delle boutique del cibo, si cela la trappola dell’alienazione dai sistemi di produzione e distribuzione. Questa si sostanzia nella perdita di consapevolezza non soltanto di ciò che si acquista ma anche delle reali necessità che inducono all’acquisto stesso.

    Il meccanismo di delega cui viene affidato il soddisfacimento dei bisogni indotti conduce inesorabilmente all’impoverimento di conoscenze ed alla perdita dell’abilità di saper fare. Tutto ciò preclude inevitabilmente la possibilità di autodeterminazione anche dal punto di vista alimentare: rinunciando a coltivare la terra abbiamo rinunciato alla nostra autodeterminazione alimentare.

    Tutta l’esperienza di lavoro della nostra cooperativa si concretizza invece nella restituzione della centralità di ruolo all’autodeterminazione degli individui: sia da un punto di vista sociale e relazionale, sia da un punto di vista alimentare.